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Ci troviamo in Friuli-Venezia Giulia, zona delle uve atte alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata “Carso” o “Carso – Kras”.
Da disciplinare, fa parte dei comuni della regione del Carso l’intero territorio amministrativo dei comuni in provincia di Trieste, comprendente: Trieste, Duino-Aurisina, Monrupino, Muggia, San Dorligo della Valle e Sgnoico. A questi si aggiunge l’intero territorio del comune di Doberdò del Lago e parte di quello dei comuni di Monfalcone, Ronchi dei Legionari, Fogliano-Redipuglia, Sagravo e Savogna d’Isonzo, in provincia di Gorizia.
Regione del Carso DOC e Carso Terrano
“Carso” o “Carso – Kras” è ottenuto con uno dei seguenti riferimenti di vitigno:
Il Refosco dal peduncolo rosso e il Carso Terrano, invece, devono essere ottenuti da uve da vitigno terrano per almeno l’85%. Per il restante 15% possono concorrere uve di altri vitigni a bacca di colore analogo, non aromatiche, idonee alla coltivazione e provenienti dalle province di Trieste e Gorizia.
Per la produzione di questi vini, è possibile il solo utilizzo di uve provenienti da vitigni ubicati su suoli a terra rossa carsica, derivante dalla degradazione di rocce calcaree (carso geologico).
L’altopiano del Carso, il cui nome trae origine dalla parola indoeuropea “Kar” – ovvero roccia, rupe -, indica la gobba che si allunga da nord-ovest verso sud-est, situata in una vasta area tra Slovenia, Croazia ed Italia.
Nel corso della storia, le forze tettoniche hanno portato in superficie gli spessi sedimenti calcarei depositatisi in mare, dando origine all’anticlinale. Sono proprio questi sedimenti di natura marnosa-arenacela a caratterizzare il territorio del costone che si affaccia sul Mar Adriatico e, di conseguenza, i suoi vini.
La zona di Denominazione di Origine Controllata (DOC) riguarda la sola porzione italiana dell’altopiano, che ha un suolo piuttosto omogeneo di tipo argilloso / argilloso-limoso di colore rosso, caratterizzato della presenza di ferro, alluminio e ossidi (detti sesquissoidi). Il sottile strato di terra rossa che ricopre il substrato calcareo è adatto alla coltivazione e rende protagonista proprio la roccia, che con i suoi sentori minerali ritroviamo fortemente nel calice.
Terra rossa del Carso Terrano
Il clima di questa regione gode, sia dell’influenza del Mar Adriatico, dunque del clima mediterraneo, sia di quello continentale-prealpino. Questa unicità, combinata con la complessa morfologia del territorio, fa sì che si creino differenti microclimi atti alla coltivazione.
Da non dimenticare l’effetto dei forti venti presenti nella regione, come la Bora, vento di nord-est che influisce sull’ambiente agricolo favorendo il prosciugamento del terreno nei mesi invernali e contenendo l’umidità nei periodi più caldi.
Queste condizioni climatiche, combinate con con la vicinanza del mare, fanno del Carso un terroir ideale per la coltivazione della vite. Il rispetto delle tradizioni, i bravi vignaioli, le giuste densità di impianto e gli affinamenti trasformano le uve pregiate in vini dalla spiccata personalità e unicità.
La cantina Parovel, partner di Vinello, si trova nel cuore del Carso DOC a San Dorlingo della Valle.
La passione per la terra e le sue ricchezze contraddistinguono la famiglia Parovel, che conduce l’attività vitivinicola da generazioni. Loro furono i primi nel territorio a proporre vini in bottiglia ottenuti da vitigni autoctoni.
Vitigno autoctono dell’area vinicola del Carso – Kras.
L’ origine del nome è incerta, ma con buona probabilità la sua origine è slovena: Vitaca significa viticcio dell’uva.
Si tratta di una vite antica e rustica a bacca bianca. Sembra che esso possa derivare da un incrocio naturale tra Glera e Malvasia bianca lunga.
In purezza dà origine a vini con una buona struttura, sapidità e mineralità. Al palato è fresco, con sentori di fieno ed erbe aromatiche, come la salvia, note citriche e frutta a polpa bianca. Questa varietà, come la Malvasia Istriana, sono spesso oggetto di lunghe macerazioni sulle bucce, che danno al vino più complessità e pienezza.
Onavé, il vino proposto da Parovel, prende il suo nome dalle parole slovene “one ve”, che significano “lei sa”, proprio perché l’assaggio restituisce sensazioni di eleganza e sicurezza. È un vino che rimane a contatto con le fecce fini per diversi mesi ed affina in bottiglia per due o tre anni.
Il risultato è un prodotto che incuriosisce, raffinato ed elegante.
Fonti: Parovel, World Wine Passion, Disciplinari del Carso DOC, Vivere il Carso, Carso Vino Kras.
Autore: Barbara Costantino, sommelier e WSET student